45 anni fa il congresso di unità dei marxisti-leninisti italiani

Si riuniva 45 anni fa a Roma,dal 6 all’8 maggio nel 1977, il congresso di riunificazione dei marxisti-leninisti dopo quello di fondazione del Partito Comunista d’Italia m-l a Livorno nel 1966, da cui il nome di Partito Comunista Unificato d’Italia.

Qual’era l’intento di quel congresso che vedeva militanti entusiasti provenienti da tutta Italia ?

L’intento era quello di ricostruire lo strumento politico fondamentale senza il quale la classe lavoratrice non può portare avanti i suoi interessi in opposizione al grande capitale, lo strumento del partito comunista. Ma non esisteva già quello che veniva definito il più grande partito comunista dell’Europa occidentale, il Partito Comunista Italiano , che bisogno c’era di dare vita ad un altro partito comunista? La necessità di un nuovo partito nasceva dal fatto che la linea portata avanti dal gruppo dirigente del PCI non si poneva più l’obiettivo strategico dell’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione da parte dei grandi gruppi capitalistici,non inquadrava le lotte degli operai e degli studenti in questa necessaria prospettiva ma,al contrario, illudeva le masse popolari sulla possibilità di arrivare al socialismo senza modificare i rapporti di classe e puntando tutto sui successi elettorali. In questo modo non venne raccolta la grande spinta di lotta degli anni 60 e venne favorita la restaurazione capitalista degli anni successivi.

Gli anni ’70 furono anche gli anni in cui si rese evidente la trasformazione negativa avvenuta nell’URSS con la restaurazione del capitalismo sotto forma di capitalismo di stato e una politica di competizione imperialista con l’altra grande superpotenza,gli USA.

Anche in questo campo il gruppo dirigente del PCI non ebbe il coraggio di dire le cose come stavano , si limitò a una critica di facciata e mantenne un rapporto di sudditanza verso il gruppo borghese revisionista che dirigeva il PCUS fino allo scioglimento dell’URRS nel 1991.

Occorre riconoscere che in tutti questi anni in cui la globalizzazione ha dominato,in particolare la globalizzazione finanziaria con al centro Wall Street, le forze di sinistra in Italia e in Europa ma anche più in generale,hanno avuto un forte indebolimento. Questo ha significato da un lato che la lotta per l’indipendenza dell’Europa non è stata condotta come era necessario così come dall’altro lato non si è elaborata a sufficienza una linea politica originale per costruire una società socialista sulla base delle condizioni specifiche dei paesi europei e sulla base dell’esperienza di lotta del movimento operaio europeo. E’ impensabile costruire una società socialista in Europa senza condurre contemporaneamente una lotta per l’indipendenza su tutti i piani dell’Unione Europea,oggi questo aspetto è molto più chiaro.

Oggi ci troviamo ad affrontare una situazione estremamente complessa in cui si incrociano la crisi economica nei paesi capitalisti partita a suo tempo dagli USA , la guerra all’Ucraina con cui la Russia cerca di mantenere in vita un sistema politico dispotico basato sull’accaparramento delle materie prime ,sul ricatto nucleare e sulla dipendenza dell’Europa in materia energetica, e le modifiche del quadro mondiale in cui l’egemonia degli USA è messa in discussione dall’emergere di nuove grandi potenze come Cina e India.

Tutto questo richiede un grande sforzo di analisi politica e di unità da parte di tutti coloro che si richiamano ai principi del socialismo e dell’indipendenza e sovranità dei popoli.

Nel 1977 i marxisti-leninisti di varia provenienza seppero fare uno sforzo di questo tipo sulla base di uno spirito di unità,di lavoro in comune, con l’obiettivo condiviso della costruzione di un partito di classe .Questo lavoro paziente di ricucitura dei rapporti tra i diversi spezzoni m-l iniziato all’inizio degli anni 70 e condotto soprattutto dal compagno Osvaldo Pesce , diede i suoi frutti con la costituzione del PC U d’I . I marxisti-leninisti seppero anche proporre un programma di fronte unito popolare per l’indipendenza nazionale valido per tutti i paesi europei contenente punti diventati oggi pienamente attuali. Ne citiamo soltanto alcuni : lotta contro il pericolo di guerra; garantire la libertà di stampa,parola e pensiero;lottare per il pieno utilizzo dei capitali e del lavoro per l’attuazione di un piano per l’industria che realizzi la piena occupazione maschile e femminile; attuare misure di protezione per la salvaguardia dei prodotti agricoli essenziali alla vita delle masse popolari; costruire difese e rifugi per la popolazione in previsione di catastrofi naturali e della guerra;sviluppare la difesa militare del paese sulla base dell’indipendenza nazionale;lottare per l’unità dei popoli e dei paesi europei con i popoli in via di sviluppo per un nuovo ordine economico basato su rapporti di parità.

L’esperienza che abbiamo qui ricordato, il congresso di riunificazione dei marxisti-leninisti,può allora essere utile oggi per quanti,forze organizzate o singoli compagni, avvertono la necessità di sviluppare con un ampio dibattito una linea politica in grado di dare risposte ai problemi che abbiamo di fronte ,di trovare l’unità sulla linea e di dare vita a un partito che la porti avanti.

La necessità di riorganizzare la classe lavoratrice richiede la fondazione di nuovi partiti che la rappresentino in Italia e in altri paesi europei ,necessari non soltanto dal punto di vista dei propri interessi di classe,ma anche nell’interesse dell’intera società europea che deve trovare la propria autonoma strada per fermare la guerra in Ucraina e proseguire nel rafforzamento dell’Europa unita. Partiti che guardino al futuro ma che sappiano anche mettere a disposizione delle nuove generazioni il grande patrimonio di lotta del movimento operaio e comunista.

la redazione di pennabiro

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