L’attacco terrorista da parte del governo israeliano alle navi rifornimento dirette a Gaza è contro la pace in Medio Oriente e nel Mediterraneo
Gli attacchi militari in acque internazionali alla nave turca che portava aiuti alla popolazione di Gaza in cui sono state uccise almeno 9 persone e altre trenta ferite, non ripropone soltanto l’annosa questione dei diritti calpestati del popolo palestinese ma anche il problema della pace in Medio Oriente e nel Mediterraneo. Questi attacchi riguardano perciò anche la politica e gli interessi dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo e quindi anche dei paesi europei.
Lo stato d’Israele, creato dopo la fine della seconda guerra mondiale per dare una patria agli ebrei, in realtà dentro la sfera d’influenza prima della Gran Bretagna poi degli USA, si comporta come uno stato terrorista e così facendo alimenta l’antiebraismo e colpisce lo stesso popolo israeliano.
Occorre ricordare che i palestinesi vivono attualmente una parte confinati in due regioni, la Cisgiordania e la striscia sul mare della città di Gaza mentre altri due milioni sono rifugiati in Giordania. A Gaza alcuni anni fa le elezioni sono state vinte dal partito Hamas ma il governo di Israele non ha mai accettato i risultati elettorali e da 3 anni impedisce con un blocco navale agli abitanti di Gaza di avere rapporti commerciali con l’esterno e una normale vita economica e sociale. In pratica i suoi abitanti vivono in un ghetto simile al ghetto di Varsavia in cui vivevano 60 anni fa gli ebrei.
La nave attaccata con l’uso di armi da fuoco era partita dalla Turchia. Questo paese, un tempo sede dell’impero ottomano, era entrato negli anni 50 nella NATO per tutelarsi dalla potenza militare dell’URSS. Oggi sta modificando la propria politica e si pone come un interlocutore verso il mondo mussulmano, ad esempio ha raggiunto di recente un accordo con l’Iran confinante per l’utilizzo dell’uranio arricchito, accordo che ha evitato un inasprirsi della situazione tra questo paese e gli USA sulla questione nucleare.
L’azione del governo di Israele sembra avere l’obiettivo di rompere sul nascere l’avvio di una nuova situazione politica e di ritornare allo status quo in cui ogni decisione riguardante il Medio Oriente doveva per forza passare da Tel Aviv, anche a costo di nuovi spargimenti di sangue.
I governanti europei, tra cui il nostro Berlusconi e la signora Merkel, con le loro dichiarazioni recenti a favore di Israele ne incoraggiano l’arroganza e si tirano la zappa sui piedi poiché cresce l’ostilità di tutto il mondo mussulmano verso l’Europa. Inoltre, il governo italiano votando contro la decisione del consiglio dell’ONU per i diritti umani di aprire un’inchiesta internazionale assieme agli USA e Olanda ha mostrato ancora una volta la sua subordinazione alla politica USA. L’assassinio in Turchia del vescovo Padovese, uomo di fiducia del papa nella ricerca del dialogo con l’Islam nonché della ricucitura dei rapporti con la chiesa ortodossa d’Oriente, è un altro tassello di una strategia che tende ad impedire che l’Europa riesca ad aprire un dialogo con i paesi mussulmani e raggiungere una collaborazione in maniera autonoma.
Collaborazione che per i lavoratori ed i popoli europei significa scambi commerciali, lavoro e convivenza tranquilla nelle nostre città con i lavoratori provenienti da quei paesi.
E’ nell’interesse dell’Italia e dell’Unione Europea avere un ruolo politico auitonomo e credibile verso i paesi di quest’area geografica. Il punto chiave da risolvere è la cessazione dell’embargo alla città di Gaza. Finchè il governo di Israele non toglie l’embargo qualsiasi soluzione politica, qualsiasi accordo duraturo che tenga conto degli interessi di tutti i popoli del Medio Oriente, compreso il popolo israeliano e palestinese,s arà impossibile.
Una vera politica lungimirante, autonoma e di pace sia da parte del governo italiano che dell a UE che oggi dispone di un commissario agli affari esteri e che deve prendere una posizione, non può che basarsi su questi due punti:
- Affidare l’inchiesta sui fatti avvenuti ad una commissione internazionale che comprenda i paesi del Medio Oriente
- Togliere il blocco alla città di Gaza.
La redazione del blog pennabiro.it