Gli immigrati : problema dell’Italia o dell’Europa ?

di Iglis Restani

L ‘Europa , l’Unione Europea,è una parola vuota? La questione non è nuova, non si pone solo oggi con gli sbarchi a Lampedusa e le decine di migliaia di immigrati provenienti dal Nord Africa . L’Unione Europea dichiarata a Maastricht nel 1992 , dopo essere stata Comunità Economica Europea , è al momento soprattutto un’insieme di regole economiche e la moneta unica entrata in vigore nel 2001.La situazione è sotto gli occhi di tutti. Quando si tratta di affari economici, di deficit pubblico,la UE si comporta da federazioni di stati con una unica autorità,la Banca centrale europea. Quando si tratta di affari interni e di politica estera ogni paese si comporta come meglio crede.

Nel caso degli immigrati che stanno arrivando da noi provenienti dal Nord Africa il nostro governo si richiama agli accordi firmati nel 1995 in una cittadina del Lussemburgo, Schengen, che riguardavano la libera circolazione dei cittadini degli stati aderenti. Appunto, quegli accordi si riferivano al libero movimento dei cittadini europei all’interno dei paesi firmatari degli accordi. Sono cittadini europei i somali,eritrei,tunisini, egiziani e fra poco libici che arrivano sulle nostre coste? Evidentemente no .

E soprattutto : siamo di fronte ad un afflusso eccezionale di sfollati a causa di rivolgimenti politici e quindi entra in vigore la direttiva 55 del 2001 della UE che prevedeva in casi del genere l’intervento del consiglio europeo oppure no? La risposta da parte dei rappresentanti dei governi europei è stata negativa.

A questo punto a cosa è ricorso il governo italiano ? Ha pensato di concedere un permesso di soggiorno agli immigrati arrivati sul nostro territorio entro i primi giorni di aprile in modo da rientrare nei parametri di Schengen .

Ma   il problema non può essere risolto con questa scappatoia anche perchè gli immigrati vengono poi respinti alle nostre frontiere.

La questione è innanzitutto politica e riguarda un punto fondamentale : c’è e se sì qual’è la politica comune della UE verso l’insieme dei paesi del Nord Africa ?

Nel 1995 fu istituita una conferenza tra i paesi europei con alcuni paesi dell’Africa mediterranea e del Medio Oriente, Marocco , Algeria , Tunisia,Egitto,Israele,Autorità Palestinese,Giordania,Siria,Libano,Turchia.

Obiettivi ?Carta per la stabilità e la sicurezza nel Mediterraneo , collaborazione economica e finanziaria,cooperazione nei settori sociali .La Libia , dopo alcune critiche iniziali verso la UE, accusata di voler far passare solo i suoi progetti economici , aderì nel 2000. Che fine ha fatto quella Conferenza ?

In pratica è rimasta lettera morta , seppellita da un sotterraneo ma non troppo conflitto tra Francia e Italia su chi doveva dirigere la Conferenza .

Invece di comprendere che occorreva una visione politica lungimirante dell’Europa in quanto tale come interlocutore politico credibile verso quei paesi , ogni paese europeo ha guardato al suo tornaconto immediato , a favorire i propri gruppi economici e le proprie compagnie petrolifere .

Anche negli accordi tra Italia e Libia , nel trattato di amicizia firmato nel 2008 , che pure hanno aspetti positivi , c’è un errore di fondo , quello di pensare che l’accordo con un singolo paese potesse risolvere il problema dei rapporti con l’insieme di quei paesi e quello degli immigrati.

Tutto ciò ha favorito la mossa di Sarkozy , spalleggiato dalla Gran Bretagna che non vedeva l’ora di rientrare nel gioco del Mediterraneo e dagli USA che non intendono abbandonare il ruolo di gendarmi mondiali , le belle parole di Obama sulla democrazia nei paesi arabi si sono dimostrate soltanto propaganda a copertura dei missili lanciati contro la Libia .Sul tentativo di Sarkozy di usare la politica estera e l’aggressione alla Libia per restare al governo in Francia rimandiamo agli articoli pubblicati in precedenza dal nostro blog , sta di fatto che il nostro paese si è accodato a questa guerra .

Siamo dunque in una grave situazione cui si può ancora rimediare se si riesce a sollevare nell’opinione pubblica che la questione dei rapporti con i paesi del Nord Africa è uno dei problemi fondamentali per l’Europa sia per lo sviluppo futuro di relazioni economiche e politiche e sia per evitare che il problema dell’immigrazione si trasformi in difficoltà per le nostre popolazioni ed in tragedie come purtroppo sta avvenendo per chi si imbarca da quei paesi.

Questo problema non può essere affrontato così come è stato fatto finora cercando di far prevalere gli interessi nazionali ma va affrontato nel contesto di una linea politica chiara e condivisa dai paesi europei e da quelli del Nord Africa all’interno di un patto che preveda :

a) un impegno comune e condiviso per lo sviluppo economico b) la negazione assoluta del ricorso alla forza militare nella soluzione delle controversie.

La guerra in Libia è esattamente il contrario .Si sta rovinando la possibilità adesso e per i prossimi decenni di instaurare rapporti positivi con questi paesi e nello stesso tempo si sta aggravando la questione degli immigrati che, per la collocazione geografica , vede il nostro paese in una posizione estremamente difficile. Anche tamponando la questione in Tunisia , ci sono 2 milioni di lavoratori stranieri in Libia che stanno fuggendo da quel paese a causa della guerra . Dove si dirigeranno ? Verranno considerati profughi ?

Chi li accoglierà ? E perchè per esempio dovrebbe accoglierli la Germania che era contraria all’intervento militare ? A Berlusconi e Maroni , ma a Frattini e La Russa verrebbe da dire : avete voluto la bicicletta ? Non avete avuto la volontà ed il coraggio politico di rifiutare di avallare l’aggressione alla Libia ?

Il fatto è che le conseguenze ricadranno sui cittadini italiani, a partire da quelli di Lampedusa e delle isole meridionali . L’appoggio indiscriminato all’intervento militare da parte dei dirigenti della cosiddetta opposizione da Bersani a Casini e della loro stampa amica, gli interventi completamente allineati a Washington del Presidente della Repubblica che nascondono la reale funzione del Consiglio di sicurezza dell’ONU , non hanno fatto che aggravare la situazione e la posizione del nostro paese. Cosa significa continuare ad affermare come fa la Bindi che il problema “ non è bombe o non bombe, ma il ruolo dell’Italia “

che dobbiamo essere ancora più guerrafondai di Sarkozy o Cameron ? La cosiddetta sinistra continua sulla strada di voler dimostrare di essere più allineata agli USA di Berlusconi per tornare al governo come fece con l’intervento nei Balcani , questa è la verità , la misera verità.

Come si può vedere la questione degli immigrati che sbarcano sulle nostre coste meridionali è legata strettamente a quanto sta avvenendo sull’altra sponda del Mediterraneo.

C’è una unica soluzione al problema : prima di tutto cessare i bombardamenti sulla Libia e dare quindi tutto l’appoggio alle mediazioni come quella proposta dall’Unione Africana per il cessate il fuoco.

Poi stabilire un impegno da parte della UE per privilegiare una soluzione politica in Libia così come negli altri paesi del Nord Africa senza ingerenze esterne, prendendo in esame il fatto che paesi importanti come Brasile, India, Cina, Russia e Sudafrica si sono espressi contro l’uso della forza militare. Potevano certamente farlo prima , quando la risoluzione 1973 dell’ONU che ha dato la copertura all’attacco militare era ancora da approvare , ma meglio tardi che mai .

Riconoscere che siamo davanti ad una situazione eccezionale e che la UE nel suo insieme deve attivarsi sia nel pattugliamento nel Mediterraneo, arrestando i trafficanti dei barconi , sia nella distribuzione degli immigranti nei vari paesi europei .

E mettere al primo punto la discussione a Bruxelles di un piano concordato con i paesi africani a partire da quelli che si affacciano sul Mediterraneo per lo sviluppo economico cui partecipino anche i nuovi movimenti usciti dalle lotte popolari in quei paesi .

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